Le accuse di fascismo sono da respingere qualora si difenda la sovranità

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La propaganda neoliberista, eurista e globalista, subdola e meschina, cerca di confondere gli animi e intorbidire le acque, creando una fittizia equiparazione tra le giuste istanze di tutela della sovranità nazionale e della difesa dei valori di Patria, cristallizzati nella Costituzione antifascista, con l’esatto suo opposto: il fascismo

Gli attacchi e le accuse di fascismo contro chi rivendica la legittima sovranità nazionale e i valori patri, sono attacchi inqualificabili, come risulta inqualificabile l’equiparazione sballata tra nazionalismo e patriottismo costituzionale. Equiparazione finalizzata a mortificare e sterilizzare i giusti e sani sentimenti di patria e di indipendenza e sovranità nazionale, per favorire, nemmeno tanto velatamente, il regime eurocratico neoliberista.

Perciò, è necessario respingere con sdegno e con fermezza le accuse di fascismo/nazionalismo che vengono rivolte a chi intende difendere la sovranità nazionale dai sistematici attacchi globalisti. L’amor di patria e la sovranità nazionale sono elementi essenziali e imprescindibili per la costruzione di una Nazione sana e coesa, informata ai valori della piena occupazione e del benessere sociale diffuso. La svendita della sovranità nazionale (leggi il paper “La Sovranità Perduta”) in favore dei poteri esterni, che non vengono influenzati minimamente dal gioco democratico interno definito nella Carta antifascista, invece tradisce pienamente quei connotati autoritari che vengono imputati a chi rivendica la sovranità nazionale, e sviliscono i principi costituzionali inderogabili e fondamentali.

Tutti i patrioti, i sovranisti e i veri antifascisti (quelli che mettono al centro la Costituzione sociale del 1948, in ogni sua parte, che non può non comprendere la piena sovranità nazionale economica, politica e monetaria e che non tollera alcuna intromissione esterna che svilisca il gioco democratico), sono chiamati a difendere i valori patri, l’indipendenza e la sovranità del nostro paese contro l’ingerenza di poteri esterni autocratici e non legittimati dal gioco democratico, e il cui scopo è perseguire la deflazione salariale, la disoccupazione, e dunque l’instaurazione di un sistema neoliberista che faccia il gioco del capitale finanziario globale e renda i cittadini masse di diseredati e indebitati.

Costoro, dunque, sono chiamati non solo a respingere le accuse intollerabili di fascismo, ma altresì sono chiamati a rispedire al mittente le medesime accuse. Il globalismo finanziario, la demolizione dello Stato nazionale, l’abbattimento delle frontiere e le politiche economiche neoliberiste, non appartengono in alcun modo alla visione antifascista della nostra Carta, e anzi ne rappresentano la perfetta antitesi.

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