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Quella riforma venne fatta sotto le pressioni della BCE. A rivelarlo è il quasi ormai ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in un intervento alla Festa del Fatto Quotidiano del 2016 (intervento poi ripreso da Byoblu). Una riforma che l’esponente del PD denuncia come sostanzialmente passata sotto silenzio, e dunque un riforma che non fu il frutto di un dibattito pubblico nel paese.
Le parole di Orlando sono significative:
Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto.
Faccio un esempio. La modifica – devo dire abbastanza passata sotto silenzio – della Costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo di Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale Europa, più o meno – ora la brutalizzo – disse: “O mettete questa clausola nella vostra Costituzione, o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese”. Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più, mi vergogno di più di aver fatto. Io penso che sia stato un errore approvare quella modifica. Non tanto per il merito, che pure è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere Costituzionale…
Ecco, salta all’occhio il concetto principe di questo lucido discorso di Andrea Orlando: la capacità dei poteri sovranazionali di bypassare le democrazie per metterle di fronte al fatto compiuto, e dunque il sostanziale svuotamento della sovranità nazionale ad opera di questi poteri normalmente privi di legittimazione democratica.
Se volete ascoltare le parole di Orlando, le potete trovare a questo link.