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Non vi annoierò con retroscena tecnici. Lascio ad altri l’incombente. Quello che veramente conta è il dato politico che sta dietro il presunto “successo” di Conte all’EUCO. Ebbene, secondo le celebrazioni ufficiali dei media mainstream, il Presidente del Consiglio avrebbe incamerato un successo, portando a casa circa 80 miliardi di sovvenzioni e prestiti tra i 91 e i 127 miliardi.
Apro parentesi obbligatoria: uno Stato che si riduce a chiedere soldi in prestito o in sovvenzione alla UE non è uno Stato sovrano. E’ inutile che ci giriamo attorno: la verità è questa. Hanno ridotto questo paese a chiedere prestiti e sovvenzioni all’Unione Europea, dando la balzana idea che uno Stato i soldi non possa stamparseli; cosa che invece fa il 90% delle nazioni del mondo. Del resto, avete mai sentito che gli USA o il Giappone o la Gran Bretagna, o il Canada chiedano i prestiti MES o cerchino sovvenzioni da qualche parte che non sia loro banca centrale, che certo i soldi non li trova nelle miniere?
Ovviamente no, e se pensate il contrario, avete grosse lacune di politica economica. Chiusa parentesi.
Dicevo che il “successo” del nostro Primo Ministro starebbe proprio nell’aver portato a casa millamiliardi di prestiti e sovvenzioni. Di cui – accuratamente – i media evitano di chiarire alcuni inghippi fondamentali: a) i prestiti devono essere restituiti con gli interessi; b) le sovvenzioni le paghiamo noi con un maggior contributo al bilancio UE; c) in teoria, per ottenere “subito” una parte di questi soldi, dovrebbero essere già previste tasse e balzelli per finanziare il progetto. Dunque, Bruxelles non solo ci presta i soldi a interesse, ma quando non te li presta, è perché sono soldi nostri, che diamo alla UE, finanziando il bilancio pluriennale. Solidarietà? Zero! E non solo. C’è anche la beffa ulteriore: i frugali e la Germania ottengono uno sconticino sul bilancio UE. Che – appunto – pagheremo noi con un maggior contributo.
Dunque dove sarebbe esattamente il successo? Forse nel fatto che i soldi che ci daranno, dovranno essere spesi secondo le direttive di Bruxelles? In altre parole, nell’aver accettato un MES di serie B, che si traduce peraltro nella possibilità che gli olandesi potranno ficcare il naso nei nostri affari, visto che avranno il potere di chiedere il blocco dei finanziamenti qualora non facessimo le riforme per ottenerli? Riforme che – vi ricordo – consistono in tagli e privatizzazioni, e dunque in politiche ulteriormente recessive e disgregative dell’economia italiana, che oggi, con la pandemia, si tradurrebbero di fatto nel definitivo colpo di grazia.
Come vedete, il decantato successo assume l’aspetto di vera e propria propaganda. La verità è che siamo davanti all’ennesima capitolazione del nostro paese nei consessi europei. Altro da dire non c’è, se non che, dall’altro lato della barricata – quella delle opposizioni – esiste solo un deserto ideale profondamente disarmante e sconfortante.
Da qui, potete scaricare l’accordo integrale.