Guerra proxy e auto elettriche

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La guerra in Ucraina è iniziata otto anni fa. Ed è una guerra ipotizzata e verosimilmente preparata dall’anglosfera, fin dalla caduta di Eltsin e l’ascesa di Putin, onde arginare la Russia e favorire l’espansione NATO a est. La decisione di Svezia e Finlandia di aderirvi non è stata presa oggi, ma da tempo, ed è strategica al controllo del mar Baltico.
 
Naturalmente è una guerra per procura. La Russia, semplicemente, non ha potuto evitarla visto ciò che stava accadendo nel Donbass e visto come sono stati disattesi gli accordi di Minsk.
 
L’Occidente giustifica questa “guerra”, nascondendo (male) che sia per (sua) procura, sulla base di un’improbabile difesa dei suoi pseudo-valori di libertà e pseudo-democrazia (che ogni giorno tocchiamo con mani è occhi, nei vari green pass, mascherine, trattamenti sanitari dubbi, censure, declino economico, deliri green, programmi tv politicamente corretti, cancel culture ecc.), ma la verità è che all’Occidente interessa solo una cosa: arginare la Russia per poi ridimensionare la Cina.
 
Dunque, la guerra in Ucraina è semplicemente il tentativo ultimo dell’Occidente – dietro il quale si nasconde il bullo americano – di riaffermare il dominio globale degli USA (che esercitano attraverso la deterrenza militare e il dollaro). Cioè, in altre parole, trattasi dell’estremo tentativo di difendere il modello unipolare nato dopo il crollo dell’URSS. Un modello che però venne azzoppato quando Eltsin venne sostituito da Putin e i russi non furono più disposti a farsi “americanizzare”, né a farsi spogliare dei loro assets produttivi.
 
E’ da allora che lo scontro tra Occidente (USA) e Russia è diventato un evento che prima o poi si sarebbe realizzato nell’unica forma possibile: la proxy war. Il fatto che la Russia sia una potenza nucleare impedisce infatti uno scontro diretto, e dunque una guerra diretta tra USA-NATO e Russia (il rischio insito in questo scontro è ben noto), ma non impedisce comunque una guerra che sia per procura (con soldati e nel suolo di uno Stato “procuratore”) o sia economica o entrambi.
 
L’Occidente oggi combatte una guerra per procura e usa anche le armi economiche (spuntate) per combattere i russi. A rimetterci, naturalmente, sono i cittadini e i soldati ucraini, quelli russi e non solo: ci rimettiamo anche noi.
 
Anzi, si potrebbe benissimo affermare che la guerra per procura degli USA-NATO contro la Russia non abbia un unico obiettivo (annichilire la Russia, rimetterla al suo posto e riaffermare il dominio USA), ma abbia anche altri scopi a esso collegati: come ridimensionare il modello produttivo europeo (troppo concorrenziale per il dominus americano) e con la scusa della difesa dell’ambiente, imporre politiche energetiche apparentemente deliranti, ma con un unico scopo: la decrescita economica, l’impoverimento della massa. Una inversione a “U” rispetto alla crescita economica garantita dal modello economico keynesiano e democratico popolare che ha dominato negli anni 50-60 e 70. Per dirla banalmente: alle élite non piace il benessere diffuso e la crescita “infinita”, vogliono masse di disoccupati sostenuti con sussidi, incapaci di comprarsi una casa o un’auto, ma disposti a lavorare per un tozzo di pane.
 
Le politiche energetiche che oggi si vogliono attuare con la scusa della guerra in Ucraina fanno parte del piano. E le auto elettriche, che costano letteralmente un botto, ne sono un esempio: chi mai potrà permettersi un’auto elettrica (la cui manutenzione e gestione è costosa) con un sussidio o senza un lavoro? O con un lavoro miseramente pagato? Nessuno. La maggior parte girerà felice a piedi o in monopattino e sarà contento di vivere nei tuguri da 20mq, naturalmente rigorosamente in affitto.
 
Noi stiamo combattendo una guerra per procura che semplicemente sta disegnando in peggio il nostro futuro. E non ce ne rendiamo conto, tanto siamo presi dal tifo.
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