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<p style="text-align: justify"La Chiesa Cattolica sta attraversando una grave crisi. Questo ormai è un dato assodato, e questo papato fa davvero poco per arginarla; anzi, in un certo senso, alimenta le ambiguità e i dubbi, soprattutto davanti a una secolarizzazione e protestantizzazione, che ormai da strisciante è diventata plateale, quasi sfrontatamente pretenziosa. I presbiteri che manifestano il loro “disagio” (per non dire dissenso) con la dottrina cattolica iniziano a emergere sempre più numerosi, in una ribellione che ha permesso che le parrocchie diventassero i primi luoghi dove si coltiva e si affermano l’eresia, il peccato e il sincretismo.
Dietro l’alibi della pastorale e dell’accoglienza, si mette il Vangelo in secondo piano, e si trasforma la cattolicità in una specie di movimento new age, ecologista, arcobaleno e pacifista, che mortifica la Parola, spegne la fede e la consapevolezza del cristiano di essere il testimone e il portatore dell’unica Verità divina. Le Chiese si svuotano, e i cristiani diventano un gregge in bàlia di se stesso, con i pastori che parlano una lingua che non è (più) quella di Cristo.
A oriente le cose vanno un po’ diversamente. La Chiesa Ortodossa, per certi versi, sembra rappresentare oggi l’ultimo baluardo dell’autentica spiritualità cristiana. Gli ortodossi esprimono – pur con le debite differenze dottrinali e dogmatiche – una visione della Chiesa più vicino all’autentico messaggio cristiano e al compito salvifico del Vangelo. Questo porta a riflettere sulla necessità che la Chiesa Cattolica – che per vocazione e Volontà di Cristo, dovrebbe rappresentare l’unica Chiesa in Terra – anziché guardare alle eresie protestanti e luterane, inizi a guardare con maggiore interesse alla grande comunità ortodossa.
Del resto, i patriarcati d’Oriente oggi vivono una seconda e florida giovinezza. Dopo la fine dei regimi comunisti e dell’ateismo di Stato, le popolazioni orientali hanno compreso quanto sia sordida, infida e distruttiva la teologia materialista che nega il naturale, il soprannaturale e la salvezza dell’anima; quanto sia ingannevole il relativismo etico e l’etica senz’anima di Stato, che rendono fluidi, meccanici e nichilisti i rapporti umani, minandone peraltro le strutture fondamentali, come la famiglia e il matrimonio.
La verità è che la Chiesa Ortodossa può salvarci e può salvare la nostra Chiesa, non tanto sul piano della dottrina e della dogmatica (piano sul quale le distanze sono davvero ampie), quanto dell’esempio e dell’esperienza. Chi ha vissuto sotto i più feroci regimi atei, ha molto da insegnare a chi viene sedotto, nelle nostre chiese, proprio dallo scarto tossico di quei regimi e di quelle ideologie.