La desovranizzazione dell’individuo e i diritti ottriati

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Il processo di desovranizzazione, di cui in questo blog si è parlato spesso, finora ha sempre coinvolto i gangli dell’economia e della politica. I due ambiti, peraltro, sono naturalmente connessi, sicché non è difficile affermare che quando il processo di erosione della sovranità si verifica sul lato dell’economia, inevitabilmente si verifica sul lato della politica e viceversa.

Nella nostra epoca sciagurata, la desovranizzazione, intesa questa come delegittimazione del popolo a esercitare concretamente la sovranità, così come sancita dalla Costituzione, pare volersi estendere sul piano “individuale” e cioè sulle persone. L’occasione è stata la “pandemia” da Sars Covid-19, che ha dato modo di introdurre nel nostro sistema giuridico mezzi e strumenti volti a limitare fortemente i diritti fondamentali dei cittadini, qualora questi non si fossero “vaccinati”.

E’ inevitabile pensare dunque che l’obiettivo sia la sovranità che il singolo individuo esercita su se stesso. Se non ci si vaccina, non si può essere “titolari” dei diritti fondamentali, sicché si deve “cedere” la propria individualità e la libertà sul proprio corpo, se si vuole esercitarli. Il decisore, in cambio, permette il loro esercizio, ma nei tempi, nei limiti e nei modi da lui stabiliti. Egli dunque potrà negarli o concederli in qualunque momento. I diritti, in questo senso, non sono più innati, ma ottriati.

Ci troviamo dunque a uno step ulteriore nel processo di desovranizzazione, prima riservato all’economia e alla politica, e oggi esteso al singolo cittadino, che non è più libero di muoversi come vuole, ma deve avere un pass governativo, condizionato all’assolvimento di un obbligo diretto o indiretto di natura sanitaria, sicché il processo desovranizzante non solo si attua sul piano del movimento e dell’accesso ai servizi, ma anche sul piano della salute individuale.

La libertà di terapia e di cura diventa così diritto residuale rispetto alla tutela della salute collettiva che, da mero interesse, evolve in un diritto fondamentale tiranno, oggettivamente inesistente nella nostra carta fondamentale. Ma, per quanto inesistente, questo è comunque “strumentale” al processo di desovranizzazione dell’individuo e al puntellamento di una struttura sociale basata sul controllo a tutto tondo.

Le connessioni tra la desovranizzazione politica-economica e quella individuale poi si sprecano. Se qualcuno pensa che non esistano o che siano difficili da evidenziare, sbaglia. La desovranizzazione dell’individuo permette una migliore perfomance del processo di desovranizzazione economica e politica. Il controllo sociale permette di sterilizzare le istanze politiche ed economiche delle masse, e dunque permette alle élite economiche sovranazionali di rendere più efficace il vincolo esterno su economia e politica nazionale, che in questo modo rispondono meglio (e solo) agli interessi dei poteri elitari.

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