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La politica ci ha consegnati mani, piedi e portafogli all’Unione Europea. Siamo stati fregati. Formalmente il procedimento costituzionale ex-138 Cost. è stato rispettato, ma il Parlamento, votando a favore del pareggio di bilancio (organico al Fiscal Compact), ha di fatto ceduto la sovranità economica e fiscale del nostro paese a un organismo democraticamente deficitario.
E tutto nel silenzio degli organi di informazione che non hanno scritto e detto nulla in queste settimane.
Una profonda tristezza stritola il mio cuore di patriota. Da oggi siamo in mano all’eurocrazia e alle oligarchie bancarie e finanziarie che decideranno per noi le manovre economiche (attraverso i vincoli fiscali). I Governi che si succederanno e le consultazioni elettorali saranno solo un proforma, perché una struttura sovranazionale – non eletta dai cittadini – potrà decidere le manovre economiche e stabilire gravose sanzioni a danno del nostro paese se non obbedirà (procedura di infrazione).
Siamo alla completa violazione della Costituzione nei suoi principi fondamentali (art. 1, ma anche artt. 11). La nostra classe politica ha commesso un grande errore e lo ha fatto senza consultarci, sfruttando il meccanismo costituzionale che evita il referendum costituzionale. In pratica, la legge costituzionale è approvata senza referendum costituzionale qualora venga votata da una maggioranza dei 2/3 (art. 138 Cost.).
Cosa accadrà ora? Non ne ho proprio idea. Ribadisco solo che da questo momento l’Italia ha perso completamente la sua sovranità (dopo aver perso la sovranità monetaria, ha perso la sovranità economica e fiscale). La Costituzione italiana è solo un proforma, e l’art. 1, di fatto, è stato abrogato. Non siamo più uno Stato indipendente e sovrano.