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In sintesi, in Europa esistono due fazioni: una “americana” e l’altra “franco-tedesca”. Quella americana spinge perché la UE si stacchi definitivamente dal gas e dal petrolio russo, per andare a fare seppuku energetico. E non importa quale sia l’arma del suicidio economico-energetico. Importa che la UE dimostri la sua fedeltà agli USA e ai suoi interessi geopolitici. Anche a costo di essere un potenziale bersaglio nel caso di una guerra totale contro la Russia.
Poi, però, abbiamo l’altra fazione, quella franco-tedesca, sospinta (ma solo leggermente) dalla Cina che, intanto, stringe un forte legame economico e forse persino militare con la Russia (molti suggeriscono un tentativo di egemonia cinese sui russi, ma ho forti dubbi in proposito). La fazione franco-tedesca (più tedesca che francese) non vede di buon occhio l’invadenza americana e il suo tentativo di spingere verso il totale ban dei prodotti energetici russi, e dunque cerca di resistere. Per ora con un discreto successo (v. capitolo conto in rubli).
L’Italia, naturalmente, si trova presa tra i due fuochi (con un leggerissimo vantaggio della fazione americana). Non avendo un’autonoma politica internazionale e avendo una classe politica non altezza ed estremamente debole, soccombe davanti a quella imposta una volta da Berlino, una volta da Parigi, una volta da Washington (e Londra), e il risultato è che quelli che poi subiscono gli effetti più devastanti di questa guerra, siamo noi italiani.
Eppure, basterebbe poco, per smarcarsi da entrambe le fazioni. Davvero poco. Una maggiore coscienza nazionale, una maggiore (e prioritaria) attenzione agli interessi nazionali, la piena consapevolezza che rinunciare al gas e al petrolio russo è pura follia e che la Russia non può essere un paese nemico per tante e ovvie ragioni che non sto qui a spiegare.
Questo però non significa essere simpatizzanti di Putin. Semplicemente significa spingere per la pace e significa rifiutare la strategia americana della guerra per procura. Parimenti, significa rifiutare l’egemonia franco-tedesca in Europa e la prospettiva neoliberista che insiste e persiste nella logica dell’Unione Europea, nonostante il suo evidente fallimento. In questa cornice, i franco-tedeschi non è che vogliono evitare il suicidio energetico per salvare noi, bensì per proseguire con il loro progetto egemonico in Europa.
Peccato che non ci sarà alcun affrancamento né dagli americani né dai franco-tedeschi (piuttosto un patetico equilibrismo). Il seppuku rischia di toccarci, e anzi, sono certo che si sta studiando il modo migliore di farlo. Non già di evitarlo. Se così fosse, non sarebbe certo un seppuku onorevole.