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Non so se riusciremo mai a sconfiggere il virus. Non sono uno scienziato, ma per quanto è a mia conoscenza, dubito fortemente. Del resto, l’umanità convive da sempre con l’influenza. Per quanto siano stati inventati i vaccini contro questo virus, esistono trattamenti efficaci per curarla. Per cui, non vedo perché non sarà possibile trovare cure definitive anche per il covid.
La verità è che con il virus dovremo conviverci, e dunque dovremo accettare l’idea di tornare alla piena normalità il prima possibile. E’ necessario, dunque, smantellare il carrozzone del green pass, delle zone colorate e dell’obbligo vaccinale, che comprimono ingiustamente i diritti fondamentali delle persone, ed è altresì necessario smettere di gravare una minoranza (i non vaccinati) di colpe che non ha né potrebbe avere. Colpe che invece sono da ricercarsi altrove, visto pure che, in questi due anni, il decisore ha fatto poco o nulla per potenziare ospedali e strutture sanitarie, puntando tutto su un vaccino che, ogni giorno che passa, mostra i suoi chiari limiti, tenendo pure presente che non si può – come affermano OMS ed EMA – fare iniezioni ogni quattro mesi.
Un decisore con la testa sulle spalle e inspirato ai principi costituzionali deve restituire al popolo la propria normalità senza indugio e deve ammettere che esistono altre strade, oltre il vaccino, lasciando quest’ultimo a chi, volontariamente, intende farselo. Non si può affermare che se il virus continua a circolare e dunque l’emergenza non finisce, la colpa è di chi non si vaccina, perché questa storiella poteva avere credibilità quando i vaccinati erano appena il 20% della popolazione, ma non quando la popolazione vaccinata supera abbondantemente il 90%.
Eppure, se questa è la logica che dovrebbe muovere chi governa (ed è effettivamente la logica che muove i decisori politici di altre nazioni occidentali, come per esempio Gran Bretagna, Sudafrica, Giappone o Spagna), questa logica pare non esistere in questo paese. Nel vedere le ultime disposizioni adottate (obbligo vaccinale e forti limitazioni alla libertà dei non vaccinati), mi sovviene il forte dubbio che qui la strada sia quella della normalizzazione non già del virus, ma delle misure “emergenziali” adottate.
Ed è questa prospettiva che, in verità, dovremmo scongiurare, vaccinati e non. Eppure, è proprio perché c’è la possibilità che il popolo scongiuri questa prospettiva, che oggi l’odio sociale trabocca dai vasi della convivenza civile. L’identificazione di un nemico immaginario è da sempre un processo psico-sociale che distrae dai veri problemi e permette alle élite di dissimulare i propri fallimenti (o successi, dipende dai punti di vista) e i propri reali obiettivi.
Recuperare la dimensione costituzionale, i valori di libertà e democrazia, non è mai obsoleto e non è mai un fatto compiuto, che non necessita di essere rinnovato. Ogni giorno, in quanto cittadini, abbiamo il dovere di riaffermare la democrazia, la libertà e la dignità delle persone, senza distinzione di razza, sesso, religione e… oggi, stato vaccinale. Ma perché ciò accada dobbiamo uscire dal loop narrativo che alimenta il conflitto orizzontale tra vaccinati e non vaccinati. Dobbiamo riprenderci quella libertà e quei diritti che oggi ci vengono negati in nome di un’emergenza che, ogni giorno di più, sembra sempre meno emergenza e più stato di eccezione.