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Il sistema sta mostrando le sue crepe. L’illusione della moneta unica si sta lentamente e con fatica dissolvendo. Dopo che per anni abbiamo vissuto dentro il Matrix alimentato dalla propaganda di quanto fosse bello e utile stare dentro l’euro, di quanto per l’Italia fosse vantaggioso questo sistema monetario, basato sulla deflazione, l’austerità, la rigidità contabile, ecco che la cruda e nuda verità, la realtà che di disvela oltre il Matrix, sta venendo lentamente a galla nelle coscienze critiche sovraniste.
E’ come un quadro antico di valore, completamente ricoperto con le pennellate maldestre di un pittore mediocre, che pian piano viene alla luce grazie all’alacre e sapiente lavoro dei restauratori. Nel caso dell’euro, quei restauratori sono gli euroscettici, i sovranisti, che ormai da un decennio raschiano il luccicante smalto della moneta unica, per evidenziarne la perniciosità, alimentata dalla falsità del mantra che per crescere bisogna tagliare, che il debito pubblico è un danno per l’economia e che la spesa in deficit è un veleno mortale che bisogna neutralizzare con un eppur peggiore veleno.
E il Matrix cerca di ribellarsi, di reagire, di correre ai ripari. E lo fa da una parte fomentando il terrorismo psicologico delle sette piaghe d’Egitto se abbandonassimo l’euro (e peggio l’Europa), e dall’altra cercando di delegittimare e depotenziare i processi democratici attraverso i quali le istanze sovraniste (alias populiste), soprattutto negli ultimi tempi, stanno trovando sempre più consenso.
La verità dunque è che il Matrix eurista ha paura ed è rabbioso. Ha paura la Germania (il beneficiario diretto di questo sistema), che attraverso le strutture europee, i poteri finanziari e un meccanismo economico e monetario tagliato su misura per la sua crescita e la sua affermazione egemonizzante, rischia di perdere il proprio potere e la propria influenza sui paesi del Mediterraneo. E rischiano gli organici al sistema: quei media che fino a oggi, hanno veicolato il mantra dell’eurismo, e che oggi diventano sempre meno credibili nella loro ridicola difesa di un costrutto ideologico ordoliberale che ha distrutto l’economia e la società italiana, per ragioni e per fini che contrastano palesemente con l’interesse nazionale e con il benessere del popolo italiano.