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Molti pensano seriamente che il sovranismo sia una specie di ideologia che vorrebbe mettere in moto perenne le stampanti di moneta e inondare l’Italia di carta priva di valore. E’ un modo, questo, per banalizzare un formidabile movimento trasversale – affermatosi negli ultimi anni – al fine di delegittimarlo sul piano teorico e sul piano pratico. Chiaramente il sovranismo non è questo, e anzi, il vero sovranista non direbbe mai che basta stampare moneta per vivere felici, ciò poiché lo stampaggio in sé non è la soluzione, è semmai uno degli strumenti che uno Stato pienamente sovrano ha a disposizione per garantire il pieno sviluppo della propria economia.
Ma andiamo con ordine. Uno Stato può dirsi pienamente sovrano quando, avendo un territorio e un popolo, possiede il pieno controllo sulla moneta e quando può esercitare una certa influenza sull’economia, affinché venga garantito l’equilibrio tra la libera iniziativa economica privata e l’equità sociale. Se viene meno anche solo uno di questi elementi, nel senso che uno di questi elementi venga devoluto a un’entità sovranazionale come la UE, siamo davanti a uno Stato menomato o a uno Stato semi-sovrano, che non è più grado di garantire il benessere sociale dei suoi consociati.
Più o meno questo è lo Stato italiano oggi. Il nostro paese non ha più il controllo della propria moneta (anzi, non ha più una moneta) e non è più in grado di influenzare l’economia nazionale nei termini anzidetti. Di più. Lo Stato italiano non è più in grado di attuare il programma economico costituzionale, ciò poiché questo programma – come è stato più volte detto – è stato marginalizzato dal programma economico europeista, che si pone in pieno contrasto con il primo, poiché persegue finalità differenti (la stabilità monetaria invece della piena occupazione).
Il sovranismo, dunque, non afferma che basta stampare moneta per vivere felici, né propone un nuovo modello economico e sociale, e men che meno il ritorno di una qualsivoglia ideologia novecentesca. Il sovranismo, semplicemente, predica il ripristino della sovranità nazionale sottratta dall’Unione Europea. Che poi il ritorno alla sovranità nazionale implichi il ripristino della piena sovranità monetaria, con la possibilità per lo Stato di stampare moneta, questo è l’effetto e non è il fine del sovranismo.
Insomma, confondere il sovranismo con il potere di emettere moneta ad infinitum è concettualmente errato. Chi contrabbanda il sovranismo come libera stampa di moneta che ci porterà diritti diritti nell’inferno di Weimar (senza nemmeno porsi il problema del perché sia esistito un simile inferno), o non ha capito nulla del sovranismo (probabile), oppure – coscientemente o meno – fa disinformazione in favore dell’euro (possibile).